Partenza: Piazzale Roma ore 6.30, Mestre – Hotel Russott (ex Ramada) ore 6.40.
Punto di partenza: Forno di Zoldo (840 m.).
Dislivello: 750 m. circa.
Tempo medio di percorso: ore 5 circa.
Equipaggiamento: Racchette da neve (ciaspe), bastoncini, scarponi, zaino, abbigliamento consono alla stagione.
Cartografia: Carta Tabacco 1:25.000 Fg. 025, Dolomiti di Zoldo, Cadorine e Agordine.
ITINERARIO
Da Forno di Zoldo si attraversa dapprima il ponte sul torrente Maè e poi quello che attraversa il torrente Prampèra giungendo in località Baron, ove inizia il sentiero n° 534. Questo abbandona quasi subito la larga mulattiera di fondovalle, staccandosi a sinistra. Si sale a serpentine nel fitto del bosco verso sud-est in direzione dello Spiz di Mezzodì. La prima mezzora è faticosa, poi con minore pendenza e sempre nel bosco, si raggiunge in circa 2 ore l’ampia radura panoramica dove sorge il bel complesso ristrutturato della Casera di Mezzodì (1349 m.). Il tratto verrà affrontato con tutta calma, specie da chi intenderà concludere qui l’escursione.
Si continua prendendo il sentiero che sale sulla destra (sud) rientrando nel bosco (sentiero n° 534). Inizia qui un tratto con pendenza non eccessiva che porta in circa un quarto d’ora allo sbocco di un vallone (Valon Grand) e, poco più avanti, al piede di un secondo ripido e stretto vallonetto (Valon Pìcol).
Ci s’inerpica a strette svolte, con impegno proporzionale alle condizioni d’innevamento che si troveranno, raggiungendo il pianoro pensile su cui sta il Rifugio Angelini (1588 m.). Gestito in estate, è dotato di un accogliente bivacco invernale. Il luogo, dominato dalle torri degli Spiz di Mezzodì, è molto suggestivo, incontaminato ed ancora fra i pochi con una frequentazione limitata.
Da questo aperto anfiteatro il panorama spazia a 360° su tutti i principali gruppi dolomitici della zona.
In 5 minuti si può inoltre scavalcare il dosso alle spalle del rifugio e scendere al cosiddetto “Piccolo Belvedere” e ammirare dall’alto tutti i villaggi della bassa Val di Zoldo.